Illawarra (1881)

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Illawarra
Descrizione generale
Tipoclipper
CantiereDobie & Co. di Govan
Varo20 ottobre 1881[1]
Destino finalepersa per naufragio in Oceano Atlantico il 5 marzo 1912[2]
Caratteristiche generali
Dislocamento1.963
Lunghezza82 m
Larghezza12,4 m
Pescaggio7,3 m
Propulsionevela
Note
dati tratti da SV Illawarra (+1881)[2]
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Il clipper Illawarra è stato una nave mercantile a vela britannica utilizzata dal 1881 al 1912.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo Illawarra in cantiere navale.
Lo Illawarra alla fonda, acquerello del 1925.

La nave mercantile a vela con scafo in ferro Illawarra fu costruita presso il cantiere navale Dobie & Co. di Govan nel 1881, per la compagnia Devitt & Moore di Londra, venendo varata il 20 ottobre dello stesso anno.[3] Venne registrata l'8 dicembre 1881 presso il registro navale britannico con il numero 85076, segnale WFKT, venendo impiegata per il trasporto passeggeri verso l'Australia.[3] Tra il 1881 e il 1887 fu al comando del captain D.B. Carvosso.[3] Dal 16 gennaio 1887 al 22 aprile dello stesso anno, percorse la rotta Londra-Sydney, in 97 giorni, e dal 7 dicembre 1885 al 21 marzo 1886 impiegò 104 giorni per coprire la rotta di ritorno da Sydney a Londra.[3] Tra il 1888 e il 1899 fu ancora al comando del captain Carvosso, che tra il dicembre 1889 e il 5 aprile 1890 coprì la rotta da Sydney a Londra in 103 giorni.[3] Nel 1899 il captain J.H. Barrett assunse il comando dello Illawarra, in sostituzione di Carvosso, ma decedette in mare il 12 dicembre a 44°S, 45° E, e il comando della nave fu assunto dal primo ufficiale Mr. Munafort.[3] Tra il 1900 e il 1907 fu al comando del captain Charles Maitland, servendo come nave scuola a vela (1899-1907).[3]

Nel giugno 1907 fu venduta alla compagnia N.A. Lydersen & Co. di Tvedestrand, nel 1908 fu al comando del capitano O.J. Jobsen, e nel 1909 del capitano I. Jobsen. Il 5 marzo 1912 fu abbandonato in mare in Nord Atlantico, posizione 50° 51' N, 12° 59' W, durante un viaggio da Leith a Coquimbo (Valparaiso) con un carico di carbone.[3] La nave si capovolse quando il carico si spostò.[3] Altre fonti dicono che il carico prese fuoco.[3] L'equipaggio fu prelevato dalla nave a vapore britannica Manchester Mariner e successivamente trasferito sulla SS Bengore Head.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) A.G. Course, Painted Ports. The story of the ships of Messrs Devitt and Moore, London, Hollis & Carter, 1961.
  • (EN) Basil Lubbock, The Colonial Clippers, Glasgow, Brown, Ferguson & Son, 1948.

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